Come una Matrioska provo a mostrare
un primo strato di trucco e colore,
un po’ forzato, ma al gioco mi lascio andare
che i complimenti mi metton di buon umore.
Scavando ancora c’è uno strato buffo
dove in realtà sfogo la mia autoironia,
la mia insicurezza così camuffo
ridendo anche io in vostra compagnia
Con la testa sempre un po’ svagata
mostro il mio lato da vera artista.
Canto, dipingo da autodidatta
il mio mondo a colori è sempre in vista.
Un’altra faccia trovate ancor scavando
dentro al mio guscio di malinconia,
tristi ricordi vado nascondendo,
dai quali non posso fuggire via.
E del resto fuggir non mi è congeniale,
Solo affrontando il dolore acuto,
anche a rischio di sembrare asociale
devo capire questo “mondo fottuto”
Ha senso vivere secondo il proprio istinto
in connessione con la nostra natura profonda
non farsi chiudere in un recinto
da convenienze, dove l’anima affonda
Quindi se ben si guarda un altro strato affiora
là dove si è persa ogni traccia di autostima
dove s’è perduto il proprio centro ancora
e la speranza non è più come prima.
Quando sognavamo di un mondo buono
e credevamo che tutti fossero amici
e all’amore lasciavamo ogni abbandono
e tutti i sogni rinascevan come Fenici.
Ma tutti gli strati, già complessi allora
non vengon visti, ne compresi appieno
da chi insensibile ci addolora
spegnendo in noi l’arcobaleno.
Chi è solo nel suo mondo egoista
tutto centrato solo su se stesso
di te non vede nulla il narcisista
e rifiuta in te ogni progresso.
E tutta presa dall’amore e dalla famiglia
perdi il ricordo di ogni tuo strato.
Quello che sei più non ti assomiglia,
rimane solo il tuo cuore addolorato.
Ma quando tutto sembra al fin perduto,
in una giornata triste, buia e mesta,
quando ogni spiraglio di finto amor è caduto
un alito di dignità alza allor la testa.
Prima piano, quasi in un sussurro
frenato da mille paure profonde,
poi sale… vola su nel cielo azzurro
voci di libertà dentro me infonde.
E un’altra bambolina fa l’occhiolino ed esce
con tutto il coraggio e la forza che porta dentro.
Affronta i rischi e a ricominciar riesce
e di un vulcano è l’epicentro.
Nessuno sapeva della sua esistenza
Lei per prima ne era all’oscuro,
del suo potenziale aveva diffidenza
per affrontar con forza il futuro.
Cercar le ossa, ritrovar se stessa
duro lavoro di tanta pazienza,
ritrovar gioie, speranza , che scommessa
esser in sintonia con la propria coscienza.
Tutte le bambole lavoran oggi assieme,
per sollevar la testa con orgoglio,
perché complessa son… ”bene e male” insieme
e nuova vita fa nascer nuovo germoglio.
Ma attenti… la storia non è finita,
chissà quante facce posso ancor celare
Non è terminata questa partita
che è questa vita che mi ostino ad amare.
Quindi… Occhio, che non esca ancora
una lupa, un leone o una bestia feroce
ad ogni sopruso attenti affiora
si difende e fa sentir alta la sua voce.
Mariangela