La Valigia

La valigia

Vivo in montagna, in un paesino

dove han vissuto mio padre e mio nonno,

conosco ogni angolo, pietra o gradino

tutto scorre uguale come in un sonno.

Dietro la chiesa c’è un basso muretto,

da lì si vede tutta la vallata,

in autunno si colora ogni bosco o vigneto

ed è bello di sera con la luce ambrata

Ma io sono inquieto, questa è una premessa

mi sento giovane, non voglio questo legame

la stessa vita: ogni domenica a Messa,

niente lavoro e tanta, tanta fame.

Quello che mi stanca e quasi mi annienta

è che non ci posso fare proprio niente

siamo tutti lì intorno alla polenta

ma senza uno scopo io sono furente.

Vorrei rompere questa catena

dimostrare che posso fare la differenza

questa povertà mi avvelena

non devo a nessuno la mia obbedienza

Penso alla Nina, l’ho incontrata al Vespro

mi ha fatto subito perdere la testa

ma vicino e lei mi sento maldestro

la vita che le offro è troppo modesta.

Passeggiamo nei boschi mano nella mano

del  resto qui non c’è altro da fare

le dico: “vedrai piccola andremo lontano

i nostri sogni si possono avverare”

Ho sentito che all’estero c’è tanto lavoro

ti pagano perfino loro il viaggio

Io sono giovane, la paura ignoro

posso provarci con forza e coraggio

Lo hanno fatto anche Bepi e Toni

sono partiti da un anno per il Brasile

fanno tanti soldi , sono dei ricconi

posso farlo anche io, non  sono un vile

Compro una casa e poi ti chiamo

posso offrirti una vita migliore

e anche la famiglia poi aiutiamo

non voglio certo essere inferiore

Allora inizio a risparmiare

un soldo, due soldi senza ingordigia

un po’ alla volta inizio a sperare

e finalmente compro questa valigia.

La Nina mi accompagna alla corriera

non è mai uscita dal nostro paese

piange , è pallida , si allontana nella sera

verso la casa dove le luci sono accese.

Ed io con molti altri mi trovo nella nave

siamo come le bestie dentro la stalla

alcuni li conosco, sono della zona del Piave

altri son nuovi, siamo spalla contro spalla

La traversata è un vero tormento

ma son sorretto da tutti i miei sogni

cerco di capire ogni diverso accento

ma tutti badano solo ai loro bisogni

Quando arriviamo in Brasile fa caldo

ci caricano in malo modo  in un carretto

ho un po’ paura, non sono più così spavaldo

non ci trattano certo con rispetto

veniamo scaricati in una fattoria

dove lavoriamo come muli dall’alba al tramonto

non è come mi aspettavo, ma non posso fuggire via

ci pagano poco e mettono tutto in conto

Non abbiamo  tempo nemmeno per pensare

o per  riposarci sotto questo sole cocente

i nostri padroni continuano a giudicare

hanno già deciso che non abbiamo voglia di far niente.

Così veloce il tempo passa

a casa scriviamo che va tutto bene

che siamo ricchi e facciamo vita grassa

ma siamo tanto stanchi e nulla di nuovo avviene.

Sfruttano il nostro lavoro, ci trattano come schiavi

e noi a testa bassa lo dobbiamo fare

ma io penso ai tuoi occhi e a come mi guardavi

e non riesco a dimenticare

Allora guardo la mia valigia appoggiata a terra

e sogno di poter un giorno tornare

e l’emozione subito mi afferra

quando la mia valle tento di evocare.

E quando la speranza si addormenta

vorrei rivedere il paese di nuovo

mi manca tanto perfino la polenta

se ci ripenso io mi commuovo.

Allora mi chiedo se ne valeva la pena

penso alle persone che ho dovuto lasciare

ma dovevo pur rompere questa catena

e per fare questo si deve rischiare.

Proprio per questo non posso stare zitto

quando vedo tanta gente cercare una nuova vita

perché la speranza è un nostro diritto

e la nostra umanità non può essere esaurita.

Noi veneti dovremmo essere i primi a capire

non dovremmo giudicare o emettere nessun verdetto

siamo nella stessa barca ne dobbiamo convenire

ed ogni storia merita il nostro rispetto

La mia vita è stata dura, ma non ho rimpianti

tutti i miei ricordi conservo come in un tempio

ho seguito il mio cuore e sono andato avanti

spero che questo vi sia di buon esempio

Non dovete temere  chi arriva da lontano

provate a dar  loro una possibilità

italiano, marocchino o africano

se li ascoltate troverete delle affinità

E il mio sogno cresce e si alimenta

proprio non se ne vuole andare via

ci vedo tutti davanti ad una polenta

basterebbe  solo un po’ di empatia

Mariangela

Matrioska

Come una Matrioska provo a mostrare

un primo strato di trucco e colore,

un po’ forzato, ma al gioco mi lascio andare

che i complimenti mi metton di buon umore.

Scavando ancora c’è uno strato buffo

dove in realtà sfogo la mia autoironia,

la mia insicurezza così camuffo

ridendo anche io in vostra compagnia

Con la testa sempre un po’ svagata

mostro il mio lato da vera artista.

Canto, dipingo da autodidatta

il mio mondo a colori è sempre in vista.

Un’altra faccia trovate ancor scavando

dentro al mio guscio di malinconia,

tristi ricordi vado nascondendo,

dai quali non posso fuggire via.

          E del resto fuggir non mi è congeniale,

          Solo affrontando il dolore acuto,

          anche a rischio di sembrare asociale

            devo capire questo “mondo fottuto

            Ha senso vivere secondo il proprio istinto

            in connessione con la nostra natura profonda

            non farsi chiudere in un recinto

            da convenienze, dove l’anima affonda

            Quindi se ben si guarda un altro strato affiora

            là dove si è persa ogni traccia di autostima

dove s’è perduto il proprio centro ancora

e la speranza non è più come prima.

Quando sognavamo di un mondo buono

e credevamo  che tutti fossero amici

e all’amore lasciavamo ogni abbandono

e tutti i sogni rinascevan come Fenici.

Ma tutti gli strati, già complessi allora

non vengon visti, ne compresi appieno  

da chi insensibile ci addolora

spegnendo in noi l’arcobaleno.

Chi è solo nel suo mondo egoista

tutto centrato solo su se stesso  

di te non vede nulla il narcisista

e rifiuta in te ogni progresso.

            E tutta presa dall’amore e dalla famiglia

            perdi il ricordo di ogni tuo strato.

            Quello che sei più non ti assomiglia,

            rimane solo il tuo cuore addolorato.

            Ma quando tutto sembra al fin perduto,

            in una giornata triste, buia e mesta,

            quando ogni spiraglio di finto amor è caduto

            un alito di dignità alza allor la testa.

           Prima piano, quasi in un sussurro

            frenato da mille paure profonde,

            poi sale… vola su nel cielo azzurro

            voci di libertà dentro me infonde.

            E un’altra bambolina fa l’occhiolino ed esce

            con     tutto il coraggio e la forza che porta dentro.

            Affronta i rischi e a ricominciar riesce

            e di un vulcano è l’epicentro.

            Nessuno sapeva della sua esistenza

            Lei per prima ne era all’oscuro,

            del suo potenziale aveva diffidenza

            per affrontar con forza il futuro.

            Cercar le ossa, ritrovar se stessa

            duro lavoro di tanta pazienza,

            ritrovar gioie, speranza , che scommessa

            esser in sintonia con la propria coscienza.

           Tutte le bambole lavoran oggi assieme,

            per sollevar la testa con orgoglio,

            perché complessa son… ”bene e male”  insieme

            e nuova vita fa nascer nuovo germoglio.

            Ma attenti… la storia non è finita,

            chissà quante facce posso ancor celare

            Non è terminata questa partita

che  è questa vita che mi ostino ad amare.

Quindi… Occhio,  che non esca ancora

una lupa, un leone o una bestia feroce

ad ogni sopruso attenti affiora

si difende e fa sentir alta la sua voce.

Mariangela

Matite Colorate

Io adoro le matite colorate.

Per me non sono soltanto delle cose,

oggetti giochi o cavolate,

sono amiche molto preziose.

Quando le guardo vedo chiaramente

le possibilità che serbano dentro,

sento quasi una forza dirompente

che sposta tutto il mio baricentro.

Sento un’urgenza, una vera smania,

non so frenarla e nemmeno voglio,

mi brucia dentro, mi dilania.

Non resisto……. datemi un foglio!

La mia mente, libera di volare

vede castelli, boschi e foglie verdi,

fiori che solo i prati riescono a ricamare

allora i colori si muovon come accordi.

Seguon la musica che viene dal mio cuore,

vedono lucida ogni possibilità,

della verità intuiscono il bagliore

aldilà di ogni oscurità.

E la mia mano corre veloce

sicura disegna, parte in quarta

con una passione che dentro mi cuoce

segue i pensieri sopra la carta.

Posso sbagliare, ma non è un problema

si può correggere con la gomma,

non per questo mi viene un patema,

non è poi male tirando la somma.

E mano a mano che il tempo passa

la si può anche temperare

invecchiando l’incanto non si abbassa

ogni volta si può rinnovare.

Magari nella vita qualcuno riuscisse

a vedere in noi il meglio e il buono,

se solo qualcuno ci incoraggiasse

potremmo darci con abbandono.

E se per caso si dovesse sbagliare

qualcuno potrebbe aiutarci un poco

a cancellare e a ricominciare

perdonandoci almeno pressappoco.

Ma la realtà di certo è impietosa

È fredda, gelida, risoluta,

quindi…. in attesa che cambi qualcosa

che devo dire…… la matita mi aiuta.

Mariangela