04 Giugno 2015 alle di Bi Feiyu
Un’accogliente curiosità conduce il gruppo di lettura tra I maestri di Tuina, dell’autore cinese Bi Feiyu. E’ la Cina d’oggi che andiamo a incontrare, invasa dai telefonini e interessata ai soldi, ma siamo in un piccolo e particolare microcosmo: il Centro Maestri Non vedenti di Tuina Sha-Zongqi. Questi aspetti sono garanti di autonomia salvifica per i membri che la compongono. Massaggi riequilibranti e ora redditizi per i due soci, i professionisti, le addette all’accoglienza e la cuoca (le sole vedenti). Un mondo all’apparenza tranquillo, ripetitivo ed efficiente; 12-15 ore (per loro normale!) di lavoro e poi tutti nel comune alloggio suddiviso in dormitorio maschile e femminile. La scrittura piacevolmente ironica, chiara e fluida scorre girovagando tra i tanti personaggi a rivelare cuori che serrano emozioni e pensieri – quel mostrare un volto sorridente mentre si è invasi dalla rabbia –. C’ è una girandola di piccoli gesti che intersecando storie personali smuove ugualmente quel mondo silenzioso che dalla regolarità trae sicurezza. Il silenzio è anche nell’amore “…–isolamento nella quiete …che si trasforma in una veglia reciproca”- Vi sono scherzi fanciulleschi nei momenti di libertà e un gran toccarsi per sentirsi vicini, protetti e solidali- bella è l’ immagine di questi adulti che si tengono in fila per mano all’ospedale o per strada. Dignitosi, onesti e fin troppo orgogliosi. Sarà un caso che i personaggi dalle “virtù” negative siano i vedenti? L’interessata Gao Wei, la cuoca Jin con le sue preferenziali porzioni di montone e il delinquenziale egoista fratello minore del dott.Wang. V’è poi tra i ciechi del centro una bella diversità comportamentale tra chi la cecità l’ha contratta nel corso della vita e chi invece ne è da sempre accompagnato. Il giovane Xiao Ma che la vista l’ha persa a nove anni, dopo un tentato suicidio, si è trincerato in un silenzio più spesso, non contatta il mondo di prima, controlla le emozioni e i pensieri degli altri per non aggiungere pena al suo soffrire. Sarà il profumo dei capelli di Xiao Kong , la cognata, ad aprirlo all’emozione e lui ora “si perde e dimentica tutto il resto” fino ad arrivare a quello “sguardo pulito” che farà innamorare di lui la prostituta Piccola Man e forse a riamarla.
Zhang Yiguang, invece, è l’allegro “imperatore delle concubine”, come gli piace definirsi, ha trentacinque anni e ha perso la vista in miniera… ma è rimasto esuberante e invadente tanto che gli altri ciechi nel centro pensano che manchi del “ senso della misura” ; sollevato dagli obblighi familiari oggi è quasi felice. Jin Yan è cieca quasi totale ma lo è diventata progressivamente permettendole così di incamerare quanto più poteva della bellezza, per lei sinonimo d’amore perché -“è bello anche da vedere” incarnato nella cerimonia del matrimonio. Conserverà la sua illibatezza per una cerimonia che dal mondo occidentale conserva la splendida veste che premia il suo corpo e da quello cinese la rossa camera nuziale che esalta la sensualità. Gli altri protagonisti sono da sempre nel buio della cecità come la bellissima e orgogliosa Du Hong, così scettica del mondo da identificarlo con i telefonini e le barzellette grasse dei clienti interessati alla sua bellezza. Già delusa da tempo, l’emozione che l’ha tradita al suo debutto come pianista le ha svelato -quell’entusiastico ”Sublime”- e le ha fatto comprendere quel che realmente il pubblico voleva da lei: la capacità di farli commuovere. Per questo non accetta il generoso aiuto dei colleghi del centro dopo l’incidente del pollice spezzato e anche da lì se ne andrà. Povero Sha Fuming “padrone”, innamorato non corrisposto, rispettoso e generoso, e tuttavia così onesto da non favorirla perché ”nel lavoro non si può privilegiare” . Si è infatuato di lei sentendone lodare la grande bellezza da quel famoso regista. Una bellezza così stimata suscita grande curiosità in lui che ha letto moltissimo per comprendere pur nel buio il mondo, eppure sa che non potrà mai conoscerla. Ora a Sha Fuming dispiace anche non aver stipulato con i dipendenti dei contratti lavorativi sebbene lui e il suo socio avessero ventilato di farli quand’erano ancora essi stessi lavoratori dipendenti. Egli ha lavorato tanto, “senza distinguere la notte dal giorno” rovinandosi pericolosamente lo stomaco ma riuscendo assieme all’ex compagno di lavoro ad aprire quel centro. E’ un bravo amministratore e gli piace ora pavoneggiarsi nel ruolo di “padrone”. Il socio Zhang Zongqi, lo considera affidabile ma ambizioso a lui quel quell’atteggiarsi a unico padrone un po’ dispiace ma gli piacciono i soldi, così essenziali a garantirgli l’autosufficienza, e continua perciò – appartato, discreto, silenzioso e temporeggiatore- a fare anche il maestro di tuina. Le inevitabili contrarietà e le piccole frustrazioni derivanti dalla comproprietà vengono d’ambedue nascoste in modo che nel centro tutto possa procedere tranquillamente eppure da un intoppo, piccolo all’apparenza, s’arriverà alle due proposte di divisione del centro. L’apparente causa scatenate è il giusto licenziamento della cuoca ma il grosso problema di Zhang Zongqi con il cibo rende la cuoca intoccabile: solo di lei si fida per mettere qualcosa nella bocca. E’ una sofferenza che viene dall’infanzia quando piccolino ascoltava con terrore i rumori provenienti dalla cucina, temeva nel cibo il veleno minacciato dalla cattiva matrigna per impedirgli di riferire al padre la violenta angheria subita – quel braccino ritorto. Ci volgiamo ora alla giovane Xiao Kong , promessa sposa del dott.Wang, lui, così solido “lui è la sua stufa”, la proteggerà; lei lo ha seguito fiduciosa fin lì ma ora le manca la loro intimità, ne è cosi triste che trasformerà inconsapevolmente la sua tristezza in una sorta di civetteria – quei toccamenti scherzosi così consueti tra i ciechi- che sconvolgerà i sensi e il cuore del giovane Xiao Ma facendogli ricordare sognare antiche farfalle e splendidi cavalli in corsa. Tra i due fidanzati non sempre è facile dirsi le cose, ricordiamo il travisato ’amplesso, tempo complessivo 1 minuto!, per noi comico – i vestiti sparsi disordinatamente che creano difficoltà nel rivestirsi frettoloso – per loro squallido che induce a emozioni e considerazioni divergenti. Xiao Kong poi non ha il coraggio di rivelare alla sua famiglia, che la vuole protetta da uno sposo vedente, la sua relazione; lei ha avuto nell’infanzia un padre che non accettava la sua la sua cecità , per questo si ubriacava e sotto l’effetto dell’alcool in una sorta di amore folle e violento la obbligava a forza ad aprire gli occhi perché dovevano vedere. Il dott.Wang è il personaggio che apre e chiude questo libro, forte, serio e perbene, non brilla nel linguaggio e qualcuno nel gruppo lo percepisce scialbo e incolore ma nel Centro è chiamato fratello maggiore per rispetto. E’ tornato a Nanchino dopo aver perso in Borsa tutti i risparmi, li ha giocati per amore, voleva tanto che Xiao Kong dalle dita fragili fosse presto padrona nel Centro per il cui acquisto lui aveva risparmiato. Ora invece a Nanchino lavoreranno presso il suo antico compagno di studi Sha Fuming. Ci sorprende quel solo scatto di ribellione – è persona così tranquilla e scrupolosa-, l’atto d’autolesionismo che trasformerà il suo sangue nel “denaro contante” per saldare il pericoloso debito di gioco dell’irresponsabile fratello. Da lui i debiti sono onorati ma la rabbia non gli ha permesso di farlo con i soldi che sono il faticoso corrispettivo di 3333 massaggi ai piedi. Ama moltissimo Xiao Kong ma ci sono delle incomprensioni, quel suo essere così parco di parole e poi il riserbo tutto cinese non facilita la comprensione delle diverse interiorità di genere. Nascono proiezioni di pensieri che allontanano ma poi lui con delicatezza ne aggiusta il tiro, si amano e ci sono due paroline magiche “quanti siamo?” che subito li riavvicinano. E’ così importante per i ciechi essere in coppia, il matrimonio è sostegno reciproco. Sembrano possibili matrimoni sereni, l’autore viene a suggerirci che dalla rossa e sensuale camera nuziale ( la luna di miele dura un mese!) esca alla fine anche ciò che veramente è importante, quel sentimento di intimità familiare che sembra distinguere il matrimonio cinese. I ruoli sono così molteplici: marito e moglie, fratello maggiore e sorellina, sorella maggiore e fratellino, in cui fortunatamente protezione e obbedienza si alternano. Ma l’aspetto rilevante che incontriamo tra le pagine del libro, in un microcosmo che è pur solidale, è la solitudine. Ce la rende visibilissima il dott.Wang allorquando all’ospedale gli chiedono informazioni sulla salute di Sha Fuming, in quel momento si chiede angosciato : “Chi è Sha Fuming che sta lì dentro?…. e che vive tutti i giorni assieme a loro,.. una continuità di vita assieme eppure sono vuoti che vivono accanto ad altri vuoti”, ne resta cosi ì folgorato da supplicare in lacrime Xiao Kong di sposarlo al più presto. A noi l’autore l’aveva mostrata, la solitudine, così come le emozioni nascoste, vite sofferte e gesti che ugualmente le incido cosicché si possa più facilmente comprendere che ogni vita sarebbe migliore se al coraggioso aprirsi d’un cuore qualcuno con delicatezza fosse lì pronto ad ascoltare.
Autore
Bi Feiyu è nato nel 1964 nella provincia del Jiagsu, vive e lavora a Nanchino. Ha vinto due volte il premio per letteratura Lu Xun, e il premio Mao Dun ( 2011) , il maggiore riconoscimento nazionale con quest’opera; è noto a livello internazionale e il suo romanzo Three Sisters (2012) ha vinto il premio Man Asian Literary Prize negli Stati Uniti.