1984 di George Orwell

05 Aprile 2018

1984 è il prestigioso, prezioso  libro  scritto nel 1949   da George Orwell  e  dibattuto con grande interesse   nell’incontro di lettura d’ aprile. Cupo, terribile monito, distopico a condanna di totalitarismi visti o presenti all’epoca e di tutti quelli a venire. Gravido  di un pensiero profetico valido tutt’oggi per noi  creatori di potenti  tecnologie, che corriamo  il rischio -se usate in modo inappropriato ed indifferente alle manipolazioni che vi si nascondono- gravissimo d’un ridimensionamento della nostra umanità.

La scrittura  si avvale d’un osservatore esterno  che narra la vita di Winston Smith, la sua interiorità mentre descrive   con puntigliosa precisione    l’ambiente tetro e desolato  in cui fin dall’inizio  entriamo curiosi di conoscere   lo svolgersi  dei fatti  di  quell’anno  immaginato: il 1984. Lo stile è semplice, quotidiano, fornisce  all’occasione parole dure ma efficaci per la brutalità  contenuta. Il  racconto si svolge in uno  dei tre Paesi l’Oceania – in cui dopo l’ultima guerra nucleare s’è spartito il mondo. I paesi sembrano  diversi ma in realtà non lo sono, tra loro un’eterna guerra in cui i nemici si alternano amichevolmente  perché per tutti  questa è solo un mezzo equilibrante di  risorse e creatrice di quel capro espiatorio cui sono indirizzate le sole emozioni permesse ai  cittadini-sudditi:  Paura e Odio,  mentre s’incrementa e cresce  l’Amore verso che difendendo la Patria salva tutti loro:il Grande fratello. E’ questi il Capo  “regnante” del Partito Unico che governa Oceania. La sua effige ovunque: baffoni- a rammentare qualcuno- e  occhi che fissandoti ti scrutano, sotto  le parole “il Grande Fratello vi guarda“, e poi perennemente  la sua voce   che da altoparlanti e capillari teleschermi ti assilla  invadendo ogni singola esistenza. Onnipotente e onnisciente, – nessuno  l’ha mai visto di persona, immateriale  perciò immortale. Seguire il suo pensiero  è quindi obbligatorio d’altronde promette  salvezza e  felicità per  tutti dunque non si può non amarlo. In Oceania vige il  Socing.(Socialismo inglese) il Partito unico  lo  rappresenta; la società però  è divisa in tre classi sociali: Partito Interno, il Partito Esterno  e i Prolet, ricalcando cosi le stesse categorie umane in lotta da sempre per il potere. Gli Alti –aristocrazia-, i Medi -borghesia-  e i Bassi- il popolo. Solo che  ora  il  potere rimarrà  sempre agli Alti impersonato nel Grande Fratello- pur se qualche meritevole Medio sarà attinto questi sarà  stato modellato all’unico valore degli Alti: il Potere per il potere dove  nessuna nuova  ideologia attecchisce e dove è il potere  a restare a immutato e chi lo amministra parteciperà della sua  gloria immortale. Il motto del Partito  costa di tre brevi proposizioni: ‘La guerra è pace, la libertà e schiavitù, l’ignoranza è forza’, e con questo si governa e amministra il Paese attraverso i suoi  quattro  Ministeri: quello della Pace, dell’Abbondanza, della Verità e dell’Amore  ove si lavora a rovescio  e tutto è  travisato. Lo scopo per cui si lavora non è alla felicità  del proprio popolo ma si aspira al controllo delle menti  di cittadini-sudditi che conservano quell’immobilità necessaria al Potere per restare sempre uguale a   stesso. Nei Ministeri vi lavorano i membri del Partito e in quello della Verità Esterno  lavora Winston Smith che corregge e riscrive retrodatando ciò che non corrisponde più alla verità del giorno. Si occulto in modo che la vera  realtà del passato non possa esistere per confutare le nuove  “verità” del presente che il Partito distribuisce;  in ciò è abilmente aiutato dalla   logica del  bis pensiero che subdolamente viene istillata nel cittadino rafforzata dal  nuovo linguaggio, la neolingua che impedirà per sempre  il pericolosissimo  pensiero critico. Che cosa significa bis pensiero?  “Condividere contemporaneamente due opinioni che si annullano a vicenda, sapere che esse sono contraddittorie e credere in entrambe”   e  la neolingua?  Essa va a “distruggere le parole riducendo la lingua all’osso…una parola e il suo opposto…. La realtà in una sola parola. eliminando le inutili sfumature di significato…..consiste proprio nel semplificare al massimo  la capacità di pensiero”. Ciononostante il nostro protagonista  coltiva dei dubbi vive e vede contraddizioni attorno a se, non  è  quello un mondo felice  ma miserevole,sporco e temibile. Perplesso,  pensa quasi  d’ essere pazzo   perché  la notte sogna un mondo diverso dove esistono sentimenti e lui possiede  ricordi precedenti la Rivoluzione – gli aerei non li hanno inventati Loro, tra le mani gli era pur capitato un frammento di verità ,la fotografia che conferma una Loro falsità. E’ molto attento a   simulare il  comportamento consono al suo essere  cittadino d’Oceania –continuamente osservato, spiato-che porta solitudine e preoccupazioni, non è un temerario ma odia  profondamente  il Grande Fratello e in quei due minuti giornalieri d’odio obbligato ed esplicitato verso i nemici esterni e interni, ribelli al Partito, è  solo a Lui che in realtà viene  nascostamente indirizzato. Winston si pone domande, ci sarà qualcun altro che la pensa come lui? Esisterà davvero la Grande fratellanza dei cospiratori contrari al Regime? D’impulso compra un diario e pur timoroso e pauroso  comincia a scrivere  nascosto nella piccola nicchia della sua stanza nascosta all’occhio perennemente intrusivo del  teleschermo d’ordinanza che  spia, ordina e sorveglia.  Infrazione grave questa, psico reato si chiama ed è il più grave  perché infrange  l’unica  legge quella che non permette l’individualità personale, pericolosa per il pensiero unico del Grande fratello.  A lui s deve rivolgere i pensieri  come    tutto  l’amore perché il  resto è il  Male. In quest’ottica è repressa anche la sessualità  considerata sozzura e  agita solo per procreare. Ne abbiamo visione nel  fallito e piatto  matrimonio di Winston, dove l’atto sessuale è comunque  ossessivamente preteso dall’apatica frigida moglie, fedelissima al partito, come dovere di  generare. La sessualità però cambia inaspettatamente forma per Winston  grazie alla relazione con Julia che gli dona un  pericoloso biglietto “ti amo” – E  la sua vita si attiva , trascinato da lei – incredibilmente  da una guardiana del sesso dalla fascia rossa – che vive con naturalezza la  propria sessualità. Lei sa spogliarsi, scivola la scialba e informe divisa  con una grazia che è personale  ripetendo  movenze da lui sognate. E se la prima volta il rapporto  si consuma  come atto di ribellione voluta al partito,  poi la folle trasgressione  si trasforma coltivata da   un   caldo erotismo  condito da tenerezze  che li porta a un’intimità che invita a sognare  una  vita diversa assieme. Tanto può quella stanza  sopra al negozio di robivecchi –nascondiglio ai nostri occhi misero e sporco, stomachevole in compagnia di  pulci e topi. Sono soli però, vicini  accolti nello scassato lettone mai sperimentato prima, una vecchia stampa alla parete, il  profumo del  vero caffè , un  prezioso antico inutile bellissimo  fermacarte di vetro, nessun teleschermo che spii. Nel silenzio  a volte vi è un sottofondo di suoni tranquilli o   il canto malinconico e caldo  d’una prolet sfasciata dalle gravidanze e dal lavoro che sale dal cortile che diffonde  sentore di vita,  la poltrona sfondata e sulle ginocchia il  libro proibito della Fratellanza  dove si spiega la realtà di quel  collettivismo oligarchico.  Winston è felice, quel libro  lo rassicura,” ..non gli insegna nulla che non sapesse già.. I libri migliori ..sono proprio quelli che ci dicono quel che già sappiamo” non era pazzo, se ne era  reso quando O’ Brien l’aveva cercato e affiliato alla Fratellanza. Lui e Julia sapevano che presto tutto questo sarebbe finito, nulla restava segreto,   e…..così accade:  il quadretto alla parete darà  ordini e il vecchio antiquario riprenderà la sua vera sembianza di spia, loro divisi e terrorizzati  saranno portati  al sinistro  terribile Ministero dell’Amore. Qui saranno sottoposti  a protratte torture ma è Winston che seguiremo in quest’orribile calvario. Iniziano da quelle fisiche,  proseguono  con le psicologiche poi un   alternarsi di  tecniche più sofisticate,.Il torturatore è proprio l’uomo da cui Winston si è sentito sempre stranamente attratto  O’Brien,  colui che  irretendolo gli ha fatto credere d’entrare tra gli oppositori. Strano il rapporto con il torturatore  che è  anche l’unica persona al mondo, il solo,  con cui può parlare, essere  se stesso e  venir compreso; lotterà comunque  strenuamente per conservare la sua dignità di uomo prima d’arrivare  anche lui al bi pensiero  contando  cinque le dita che vedrà, anche se nella realtà le dita sono quattro. Riesce ancora a conservare  nascosta l’emozione di odio per il Grande fratello, la tiene in serbo per l’ultimo istante di vita  quando urlandolo, vanificherà il lungo dolorosissimo percorso  fatto per  rieducarlo ….e con ciò smentendo il potere del Grande fratello sulla libertà dell’uomo. Purtroppo è O’Brien che ha in mano  l’ultima carta quella   che lo  porterà  alla  rieducazione totale un’ameba che  ama  incondizionatamente il Grande fratello-. Si gioca nella misteriosa e  temutissima Stanza 104. Li  è condotto Winston  e O’Brien che  tutto conosce,- sa che ha salvato dentro di sé quell’amore  “cresciuto”  per Julia  e che impedendogli di  tradirla lo conserva uomo- lo metterà a confrontarsi con la  sua  paura atavica e ingovernabile quella per i topi . Una gabbia abitata da ratti,  dove il viso di Winston deve essere inserito e la paura animalesca nel  sentire vicinissimo le bestie lo vince: pronuncia, urla quelle parole “Mettete lei al mio posto, mettete Julia” parole che sanciscono la capitolazione. Winston  è  un rieducato, una parvenza d’uomo,  non si possiede più, sopravvivrà,  rivedrà anche Julia  ma  entrambi ormai sono vuoti automi. Cosi finisce il nostro piccolo eroe, inondato di gin puzzolente costantemente e gratuitamente elargito, seduto ad applaudire  le intercambiabili, consuete,  inesistenti vittorie del suo unico amore: il Grande Fratello. E il libro ci lascia con questa amara visione: lo spegnersi dell’ umanità  e contemporaneamente  un allargarsi di timori  nel riconoscere pericoli sottili e vicini alla realtà di oggi, la nostra.

Durante il dibattito viene da tutti esplicitano l’orrore che un mondo siffatto suscita,  poi  timori  e sospetti perché  riconosciamo in quest’opera analogie su   aspetti che ormai abitano in noi e nel nostro mondo. Molto ha   colpito anche l’esagerata bruttura dei luoghi – Londra desolata, fatiscente, sporca-   il degrado ovunque, case rovinose, il grigiore avvolgente, ogni cosa maleodorante, trasuda miseria il cibo e le vesti  uguali. Gli abitanti opachi e indifferenti agli altri -la mano mozzata a terra osservata come fosse foglia autunnale, l’apatia conseguente  all’assenza di progetti che chiude la  vita in  presente sempre uguale,  la solitudine  che segue al sospetto, la  paura in genitori i cui bimbi  sono  delatori spietati plagiati nell’amare la guerra e quel gioco-lavoro di spie. C’è una programmatica intenzionalità a smembrare  la famiglia poiché si deve  favorire un solo legame forte, quello con  grande fratello, poi la  totale rovina intellettuale e esistenziale che, il bi pensiero e la neolingua producono, l’impossibilità di un’intimità e interiorità così necessarie all’uomo, perché  ossessivamente  spiato o  guidato. L’incapacità dei prolet a ribellarsi e “agire”, eppure  liberi di provare  più emozioni perciò vivi ma culturalmente nutriti con poco:   canzonette o libri preconfezionati e il solo gioco del lotto, tenuti scrupolosamente  distanti dai “diversi” tutti nemici cui va indirizzato l’odio  ma che sono solo  esseri umani  con cui confrontarsi..Razzismo coltivato e nutrito durante la settimana dell’Odio e con quei due quotidiani minuti. Molto  ci  risuona dentro, come non pensare al nostro odio giornaliero  quello fomentato e agito oggi in trasmissioni televisive  cui noi- prole di oggi – partecipiamo o assistiamo manipolati da poteri occulti legati al profitto.   Grazie una a tecnologia avanzata ed usata  in modo subdolo la nostra emotività è indirizzata a desiderare  -uomo consumatore-  sempre più oggettivando tutto anche noi stessi portandoci ad accontentarci di un  apparire considerato importante  quando in realtà è vuoto  della reale sostanza dell’esserci. Ugualmente come non accorgersi  che  la nostra lingua  va impoverendosi sminuita da un linguaggio tecnologico che non capta sfumature emozionali,  aiutato  anche qui  dal  bi pensiero inaugurato e usato da politicanti interessati al loro ego e ai loro personali interessi cui  media e  stampa correlano il loro operare. Ecco perché quest’opera non ha perso efficacia, risveglia consapevolezza  in un mondo involgarito e sprezzante verso  valori resi esigui dal relativismo  di una società liquida con il pericolo di non conservare neppure  quelli che fan prevalere la parte alta dell’uomo. Quella  per cui anche Winston ha lottato.

Un’indole  molto diversa nei nostri due protagonisti, lui esile, riflessivo  trentanovenne, pensa e ricorda , e proprio perché è  stato un bambino egoista –quel  pezzetto di cioccolata rubato alla sorellina morente, che lo fa sentire ancora in colpa-  sa di  un mondo migliore dove c’e stata  generosità e amore disinteressato, sua  madre – le madri, quando non hanno  più nulla da dare    donano abbracci-e rimasta  leale fino all’ultimo ai valori generosi , per questo lui spera che il  mondo in cui sta vivendo possa un giorno lontano  cambiare, per questo  entra  nella Fratellanza dei dissidenti. Julia  la bella pragmatica ventisettenne  non è così -s’addormenta quando lui legge il Grande libro- lei è nata dopo e non possiede ricordi, conosce solo quel  mondo asfittico che il  Partito  ha modellato,  lo accetta ma le è stretto  impedendole la sua spontanea naturale sessualità, una gioia vitale che fa dire a Winston “tu sei ribelle dalla vita in giù”. Per questo odia il Grande fratello e lo tradisce trasgredendo.  Assieme però loro due si  completano creano proprio quella forza potente che il  Grande fratello propriamente teme. Nella sessualità c’è una forte individualità ma si viene a creare  anche una intimità,  e  se poi questa si  trasformasse nell’ingovernabile amore? Nulla possono però i nostri poveri eroi, essi soccombono  alle inumane  torture di cui i poteri Dittatoriali dispongono e  sempre utilizzano. Non  basta la  sola manipolazione della mente c’è sempre stato qualcuno che ne resta immune. Per questo noi siamo ancora fiduciosi benché consapevoli  che  egoistiche emozioni  vengano incoraggiate manipolando le nostre paure rischiando l’aumento di   pericolosissimi razzistici odi.  Questo  perché  ancora  nessun nuovo  totalitarismo governativo s’è insediato nella nostra purtroppo  fragile Europa. Ci auguriamo esserci tra noi tantissimi consapevoli Winston perché occhi  molto vigili servono oggi dove  pur liberamente e volontariamente possiamo entrare e sentirci  parte di una Fratellanza umana.

 

Autore


Genere: romanzo