La memoria e’ come un cane, si siede dove vuole

La memoria e’ come un cane, si siede dove vuole .
Da qualche parte devo pur incominciare a raccontare questa storia della quale io non sono la protagonista ma spettatrice involontaria.
Avevo preso in affitto la casetta degli ex custodi di un magnifico casale a Colle Val D’Elsa.
Doveva essere il mio rifugio solitario per riuscire a correggere le bozze del mio ultimo romanzo.
Il proprietario del “Podere degli ulivi” era un medico di base -allora si diceva medico condotto- che rimasto vedovo e senza figli aveva suddiviso la proprietà in unità abitative da affittare.
Per sé conservava la parte centrale della casa madre,  che custodiva, l’avrei scoperto dopo, le memorie e i segreti della sua famiglia.

….. già, la memoria…Eccolo di nuovo il ricordo, come un pugno allo stomaco che ti lascia sospesa, senza respiro e senza sapere se riuscirai a ricacciarlo via.

Avevo scelto questo posto per dimenticare, ed invece niente…
La natura intorno a me era un tripudio di colori e satura di profumi dolciastri.
Quel profumo, proprio lui, il mio gancio con la memoria………
E’ ritornata quella sensazione di vuoto e inquietudine, mi sento come l’alga di un fiume, non troppo curiosa per nascondermi agli sguardi dei curiosi, abbarbicata al fondo, abbracciata da un piccolo masso che ostinatamente non mi lascia andare, non mi libera. Il flusso delle correnti mi dondola, questo movimento costante e continuo mi provoca malessere. Mi sento impotente, non posso liberarmi non posso scegliere di lasciarmi trasportare dall’acqua, senza sapere dove finirà la mia corsa. Quanto vorrei staccarmi e lasciarmi condurre dal destino. Immagino di riuscirci e mi vedo in movimento, in corsa verso qualcosa di ignoto , forse non riuscirò a fare molta strada, potrei finire intrappolata poco dopo da un sasso spigoloso o afferrata da un braccio di un ramo maldestramente caduto in acqua, o potrei fare molta strada fino al lontano mare, spazio infinito, sentirmi  quella leggerezza che da anni non provo.
Avevo chiuso gli occhi ora mi rivedo il soffitto, e torno alla mia realtà, ma con sempre più viva la necessità di conoscermi e capire…

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