07 Agosto 2104
Giovedì è stata una gradevole serata conviviale stimolata da un piccolo libro doppiamente “sottile”: La Sovrana lettrice. Il titolo originale The Uncommon reader è un gioco di parole dato da quel maestro dello humor britannico che è Alan Bennett. Egli con una prosa agile, essenziale, dal sarcasmo sfumato e una trama leggera elogia la letteratura, segnala l’ignoranza di molti, promuove e mostra il grande potere dei libri. Tutto questo gli riesce tramite un personaggio veramente incredibile: l’attuale Regina d’Inghilterra.Ella grazie alla penna dell’autore ed inserita in questa finzione realistica, viene inaspettatamente ad assumere un aspetto gradevole; la Regina è accolta sempre con simpatia, sia nella cinica durezza che il senso del dovere le impone, sia nel suo essere un Plurale Maiestatis, quel NOI che verrà a incontrarsi con i libri. E’ un Noi paradossalmente democratico in quanto rende agli occhi della sovrana indistinguibili e indifferenziati gli strati sociali e i generi, ma al contempo non permette per la sua grande distante unicità di far cogliere e sentire alla stessa le individuali altrui differenze. Tale Regina dopo l’occasionale incontro con la lettura, riesce gradevole e divertente ai lettori, nei piccoli espedienti che escogita per assecondare questa tardiva e avvincente passione; nella forte capacità di punire chi cerca di ostacolarla e nel volenteroso, pungolante impegno che mette nel reclamizzarla. Sappiamo che ora legge per “piacere puro” e perché nell’indifferenza che la lettura ha per chi la va leggendo lei scopre una repubblica dai confini remoti ed un’ apertura che si contrappone ai concreti ragguagli. Con essa può nascere il rispetto per la vita degli altri e per la propria. La Regina legge alacremente e un po’ alla volta impara a riconoscere e provare sentimenti , quel “muscolo” che è la lettura, si è sviluppato in lei sino a permetterle di cogliere e sentire sfumature nel cuore, nella mente. Ora, questa nuova Elisabetta si sente divisa, non è più solo un dovere formale è anche una persona che non ha una Voce, essa capisce inoltre che i libri possono condurre “solo fino ad un certo punto”. Non bastano più, riflette e scrive, allora prende coscienza di sé: ella è una donna di ottant’anni ma d’azione, dunque abdicherà per scrivere liberamente le proprie riflessioni. Scriverà onestamente perché lei nei suoi lunghi anni di regno ha provato a volte vergogna per la doverosa e ipocrita mano guantata di bianco che spesso ha porto a indegne persone.
E la vera Regina come avrà reagito alla lettura di questo testo? Si sarà divertita? Disappunto o un po’ d’invidia? Curiosità senza risposta! C’è Lei però nel frontespizio del libro, dentro una carrozza! Ma certamente il personaggio di finzione è simpaticamente regale nella sua nuova acquisita umanità, questa è raggiunta superando gli ostacoli dell’’ignoranza diffusa e perseguita da molti , poiché i libri sono “ordigni dell’immaginazione”. Essi fanno e hanno sempre fatto paura in quanto aprono vie in quel “ paese dai confini remoti” che attraverso l’empatia, il riconoscimento, la riflessione, i sogni provocano cambiamenti nei lettori-spettatori che possono indurre gli stessi ad agire poi nella effettiva realtà. Questa Regina ha detto: “non si mette la vita nei libri: la si trova”, e questo fanno le buone letture, possono aiutare, a volte divertendoci, a cercare la nostra.
Autore
Alan Bennett nasce a Leeds nel 1934 è scrittore, drammaturgo , sceneggiatore e attore britannico. Esordisce come autore teatrale nel 1960 . Grande maestro del comico e del teatro contemporaneo. La sovrana lettrice viene pubblicato nel 2007