La collina dei conigli di Richard Adams

Giovedì 7 giugno 2012

La bella e saggia favola “La collina dei conigli” di Richard Adams è il libro che si è discusso nell’incontro di Giovedì 7 giugno. Testo sentito da alcuni lettori non coinvolgente per la difficoltà ad identificarsi, sentire ed entrare in sintonia con il mondo e i protagonisti di quest’opera. I conigli, sebbene inseriti in un mondo naturalistico dettagliatamente e poeticamente descritto, sono dall’autore antropomorfizzati e pertanto sotto tale veste noi li possiamo  intuire e cogliere quali metafora, utopia e distopia della nostra società contemporanea. In questa favola didattica, raccontata alle proprie figlie e traslata poi nel romanzo, l’autore mostra e avverte, attraverso l’epopea “moderna e nuova” dei conigli, i pericoli e la capacità del nostro essere uomini oggi.

La discussione ha infatti privilegiato gli aspetti politici,  sociali, ecologici del romanzo.Il gruppo ha analizzato le  varie forme di governo,  la libertà e la sua mancanza,  il come possa formarsi la vita di comunità basandosi su un’intuizione e la fiducia accordata e sul poter contare sulle capacità reciproche di tutti attraverso  integrazione  e relazione. Ogni ruolo è necessario e chi assume maggior responsabilità trae forza dal bisogno di protezione del più debole.

Si è condivisa la discussione sul degrado del nostro habitat originariamente rurale ora sempre più cementificato.  Abbiamo concluso con uno sguardo alla forza del femminile che paradossalmente spicca all’interno di una maggioranza di timorose coniglie, non una forza fisica ma un’altra ugualmente dirompente e determinata poiché nata dalla consapevolezza di portare a compimento un qualcosa che è insito nella natura.

 

L’autore

Richard Adams nasce nel 1920 in Inghilterra dove tuttora vive.  La collina dei conigli  trae origine da una storia inventata per le  proprie figlie.  E’ il suo primo romanzo, esce nel 1972  ed è subito un successo mondiale. Ora è un classico della letteratura moderna.


Genere: romanzo